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I fondali marini di Budoni

I fondali marini di Budoni

I fondali marini di Budoni

Nel 2014  Budoni Welcome incaricai La Golder Associates a realizzare una indagine ambientale nelle acque marine della nostra zona.
Si voleva così individuare delle zone di maggiore pregio ambientale per avviare un piano di valorizzazione  dell’ ambiente, il censimento delle specie protette e degli habitat prioritari presenti nei fondali di Budoni e valutare e verificare la presenza o meno di elementi atti a supportare l’ inclusione dei fondali di Budoni all’ interno dell’ Area Marina protetta ( AMP) di Tavolara – Punta Coda Cavallo.

Sono state effettuate delle immersioni subacquea ed immersioni di telecamera al traino. In tutto sono state realizzate otto giornate di rilievo nei mesi di febbraio, marzo aprile e maggio. Il lavoro è stato svolto da Giovanni Torchia, biologo marino e Project Manager della Golder, e da Egidio Trainito, esperto di biologia marina e fotografo professionista, con il supporto di Francesco Pititto, Cecilia Amosso e Gabriele Domini e Sergio Pisano.

Le fotografie esposte sul sito nel presente articoli sono tutti  realizzati dallo staff di La Golder Associates incaricato dalla Budoni Welcome , che ne resta proprietaria.
Potete trovare le stesse fotografie anche direttamente sul SITO DEL COMUNE DI BUDONI. 

Durante le ricerche sono state individuate sei siti idonei allo snorkeling e di interesse per l’attività subacquea con abbondante presenza di specie protette, un relitto della seconda guerra mondiale, ambienti profondi ricchi di specie e colori e un esteso e peculiare posidonieto.

Le maggiori zone di interesse per lo snorkeling sono:

La Cala dei Francesi:

I fondali marini di Budoni - Lakasa

Il sito è ridossato e l’ambito costiero è colonizzato da una spettacolare macchia mediterranea. Qui si possono osservare specie protette come le nacchere . La zona risulta essere un sito archeologico dove si sono trovati frammenti di anfore greco italiche databili ad un periodo fra la seconda metà del IV e il III secolo a.C..

Ottiolu:

I fondali marini di Budoni - Lakasa

E’ possibile nuotare su substrati rocciosi in acque basse, si incontrano vari tipologie di pesci soprattutto tra l’isola e la secca. Sull’ isola ci sono almeno 4 specie di uccelli di interesse naturalistico e nelle acque intorno all’ isolotto sono stati rivenuti reperti archeologici di età romana.
Le rocce non permettono molto la formazione di tane e cavità per la fauna e il colore delle rocce risulta essere abbastanza scuro e non favorisce la luminosità dell’ acqua.
Naturalmente bisogna essere molto cauti anche per la presenza del porto turistico e si deve rispettare i percorsi da seguire. Molto importante anche rispettare le condizioni meteo per via della presenza di correnti.
Si può incontrare molto spesso la specie protetta DENDROPOMA PETAEUM (mollusco gasteropode di valore naturalistico).

Li Cucutti:

I fondali marini di Budoni - Lakasa

Il sito è facilmente visitabile per via delle sue acque estremamente basse, quindi ci si arriva facilmente a nuoto. Da qui si possono osservare i popolamenti animali e vegetali. Qui potete facilmente osservare le nacchere di dimensioni medio piccole in acque basse.
La zona è caratterizzata da scisti, non è garantita la presenza di abbondante di fauna ittica.

Affioramenti rocciosi sulle spiagge di Budoni:

L’accessibilità dalla spiaggia risulta facile, le acque sono basse. Da qui si può osservare i dettagli della colonizzazione di fauna e flora.
Siccome la tipologia della roccia che si trova qui non è idonea alla creazione di tane e anfratti, cosicché gli incontri con pesci è poco probabile, spesso si formano molte specie di alghe.

Il promontorio prossimo allo stagno di S. Anna:

Un percorso promettente di circa 15 minuti. Una zona riparata, i substrati rocciosi sono semi- affioranti in bassa profondità e questo facilità l’attività dello snorkeling.
Qui ci troviamo esemplari di nacchere e anemoni.
Ci si arriva facilmente da terra.

Gli scogli dei Pedrami : 

I fondali marini di Budoni - Lakasa

Il sito alterna zone ad acqua basse, idonee all’ osservazione di popolamenti bentonici sui substrati, a zone con pareti e anfratti. Sul lato meridionale degli scogli le dimensioni delle strutture rocciose e la morfologia del fondo costituiscono un fattore di attrazione.  Si possono incontrare facilmente sciami di pesci e anche specie protette facilmente osservabili come la rara patella gigante ( Patella ferruginea ).

Si può accedere a questo sito solamente con la barca, facendo però attenzione alle condizioni meteo, è assolutamente consigliato di essere accompagnato da un accompagnatore esperto.

 

Le zone di interesse per l’attività subacquea

A Budoni si possono trovare alcuni siti di relativo interesse per i diving.
Un area rocciosa si trova al largo di Budoni ( N 40 42 258; E 09 43 527 ) tra le batimetriche di -8 e -9 metri.
Il sito ha un estensione di circa 100 x 200 m con un alternarsi di scogli, matte di posidona e radure con ciottoli.
Qui si possono vedere moltissimi esemplari di nacchere di specie protetta.
Questo sito è molto interessante per i subacquei alle prime esperienze e frequentato dai centri di immersione per i loro corsi.

Invece in altre zone  lungo gli affioramenti rocciosi profondi con coralligeno sono interessanti per l’immersione subacquei esperti. Sono previste lunghe discese e lente risalite, quindi sconsigliati a quelli meno esperti.  Si consiglia vivamente di rivolgersi a dei centri  diving e farsi consigliare e accompagnare.

Le aree archeologiche sommerse 

Nelle acque di Budoni sono presenti ben 4 siti archeologici sommersi:

  • I bassi fondali di Cala Francesi e Portu Quatu ( epoca romana )
  • L’aera circostante l’ isolotto di Ottiolu ( frammenti ceramici di epoca romana )
  • Il bassofondo a ovest dello Scoglio dei Pedrami ( epoca romana )
  • L’uscita del porto turistico di Ottiolu ( probabile relitto di epoca romana )

Il relitto di Monteponi

I fondali marini di Budoni - Lakasa

A 58 metri di profondità al largo di Punta Orvile, si trova il relitto del piroscafo da carico Monteponi.
Si dice che sia affondato nel mese di luglio del 1941 e conteso da due diversi sommergibili (uno brittanico e uno olandese).

Ci auguriamo che le foto e la piccola introduzione possa aver succitato il Vostro interesse, e ringraziamo il Comune di Budoni, La Budoni Welcome  e i suoi collaboratori  della Golder Associates srl che hanno realizzato ed illustrato questo bellissimo progetto,  per aver avuto il permesso di condividere.

I testi e gli argomenti sono stati copiati o parzialmente rielaborati prendendo spunto  dalla relazione di Golder Associates S.r.l. (maggio 2014/ rel.n. 13508420581/8989)

[Per eventuali errori chiediamo scusa – CONTATTATECI]

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